JAVIER BARÓN
Dos voces para un baile
teatro Lope de Vega,
4 ottobre XVI Bienal de flamenco.

Il fumo dallo scenario, Javier che entra
gradualmente col suo completo marrone.
La ritmia dello zapateado
la simmetria dello spazio scenico
bailaor guitarrista dos cantaores guitarrista
e secondo bailaor seduto tutto a destra.
Lo sfondo celeste sullo sfondo della farruca.
Il cante imponente atteso con pazienza.
Javier non aggredisce il baile, ammicca
non suggella, accenna, non sentenzia, svela.
Arrivare all’essenza, alla semitrasparenza,
corpo smerigliato: crea forme ma sfuma i contorni.
Corpo che assorbe lo scheletro del movimento
per lasciare allo spettatore lo spazio
di leggere la partitura del non detto.
Il non detto che scende in campo.
Vero protagonista della serata
come donna che non vuole piú ostentare
perché sa che la bellezza sta in un particolare
nella grazia di un gesto, nella sinuositá
di una mano alzata, nel sospeso vacillare
di un avanti e indietro, calibrato da un ritmo
lento e felino.
Ma é anche ritmo che sgorga prepotente
troneggia con calibrata esattezza
E crea una simmetrica e superba architettura di suoni.
Forse una coreografia solo ai palmeros/bailaores
avrebbe arricchito lo spettacolo come una bella periferia
che inorgoglisce la monumentalitá del centro.

Martina Banchetti ninaydragona@hotmail.com

ELENCO
Dirección artística Javier Barón
Dirección de escena David Montero
Guión musical Faustino Núñez
Diseño luces Olga García (A.A.I.)
Técnico luces Juan Luis Martín Gonzalez
Sonido Alfonso Espadero
Monitores Juan Antonio Mateos
Producción Dezza Producciones, S.L.N.E.
Baile Javier Barón
Cante Miguel Ortega
Cante José Valencia
Guitarra Javier Patino
Guitarra Ricardo Rivera
Palmas/baile Juan Diego

Commenti